Il valore dei ricordi…

Amate i filmoni americani pieni di spari, armi e bellocci che salvano il mondo da catastrofi nucleari? Impazzite per i supereroi alle prese con situazioni inverosimili? Oppure siete per le storie d’amore? Bene, lasciate pure perdere questo post.

Oggi vi parlo del film che ho visto ieri sera: Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber.

Tratto dal romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer, "Ogni cosa è illuminata" è un "on the road" atipico. Un giovane americano, figlio di discendenti ebrei, con l’ossessione per collezionare qualsiasi cosa rappresenti un ricordo personale o familiare, intraprende un viaggio nell’intento di "illuminare" un aspetto oscuro delle sue origini. 

  

 

Caratterizzato da una  sottile ma molto efficace vena di humour (soprattutto nella prima parte) e da una lentezza che non ho mai trovato in nessun altro film ( ma che non mi ha stancato), il film è strutturato in capitoli che seguono passo passo la ricerca del giovane Jonathan attraverso una cornice diversa da quella a cui siamo abituati ad assistere nel solito film hollywoodiano. Uno dei punti forti è rappresentato, sicuramente, dalle location. Il film è stato girato tra le campagne ceche e quelle ucraine. Sinceramente non pensavo che queste terre fossero così affascinanti, ma il merito di questo fascino è da attribuire anche ad una superba fotografia che riesce a mostrare incantevoli paesaggi incontaminati. Il messaggio finale ci spiega come il passato condizioni, in un modo o nell’altro, la nostra vita. Un film che fa riflettere sul valore dei ricordi e, soprattutto, del passato.

Sito ufficiale al film:  http://wip.warnerbros.com/everythingisilluminated/